La Pieve di Socana e la continuità di un luogo sacro attraverso il tempo
La chiesa è databile agli inizi dell’XI secolo
Nell’attuale Casentino, un tempo terra degli Etruschi, rimane se pur consumata, un’ara sacrificale dietro l’abside centrale della chiesa cristiana di Sant’Antonino a Socana. La chiesa è databile agli inizi dell’XI secolo. La sua edificazione non è casuale, ma la prova della continuità della sacralità del luogo. L’ara, databile alla metà del V secolo a.C., è in pietra arenaria e presenta una decorazione lungo tutto il suo profilo perimetrale. Le dimensioni sono di 5 metri di lunghezza, 4 metri di larghezza e circa 1 metro di altezza da terra. Per la sua rilevanza storica la Soprintendenza archeologica della Toscana è intervenuta con restauri negli anni ’80 del Novecento e nel 2015. Alcune delle decorazioni ritrovate, sono state trasferite al museo archeologico di Arezzo e al museo archeologico di Partina, sempre in provincia di Arezzo. Per raggiungere la Pieve, percorrendo la strada che da Arezzo attraversa il Casentino, all’altezza del Comune di Castel Focognano, si lascia la strada principale, seguendo un bivio ben segnalato.
Matteo Canicchi
Matteo Canicchi - Nato a Sansepolcro, laureato in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Siena in Storia della Toscana. Guida turistica abilitata per le province di Firenze ed Arezzo, ambasciatore della fondazione inglese Esharelife ed agente di commercio. Arte e turismo i campi di particolare interesse professionale.
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