Opinionisti Andrea Pichi Graziani

Ricordi verdi

In Olanda alla dimora dei Flyer

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Circa trentaquattro anni fa fui invitato in Olanda alla dimora dei Flyer, entrando dopo un porticato nel piccolo giardino, d'improvviso ero stato trascinato in un vortice di raffinate erbacee perenni e di profumate rose che andavano susseguendosi dal lilla del rosa e del bianco. A prima vista poteva sembrare una caotica, meravigliosa profusione di piante senza senso, ma a guardare più attentamente, si coglieva il rigoroso, simmetrico disegno con cui esse erano state ordinate e I’ esuberanza de fiori e delle piante era tenuta a bada con un doppio sistema di siepi e sentieri.

Seppur piccolo, circa 300 metri quadri, mi aveva colpito il colpo d’occhio che dava, aveva un respiro che, grazie all’uso di infrastrutture ormai nascoste dalla vegetazione, riusciva a verticalizzare lo spazio moltiplicandone l’illusione di profondità.

La simmetria, ossatura del giardino intorno alla quale può liberamente svilupparsi una vegetazione esuberante e rigogliosa. La simmetria che nello stile moderno del giardino, era passata ormai in secondo piano, il finto disordine era l'unico riferimento progettuale.

La simmetria che ritornava ad essere protagonista ma, in forma diversa, per la presenza di piante "aromatiche" il giardino formale del Medio Evo, del Rinascimento e del Barocco.

Si dice che una Tendenza per divenire Moda deve allargarsi a macchia di leopardo in un ambito almeno nazionale, poi quando la Moda inizia ad espandersi per le Nazioni, diventa “Classico”, quindi un riferimento universale.

Uno dei primi libri di architettura dei giardini fu nel sedicesimo secolo opera illustrata di (1583) che ebbe larga diffusione:

riproduce giardini all'italiana che potevano essere adattati da proprietari alle situazioni ambientali olandesi, anche in questo campo abbiamo fatto Scuola.

 l modello italiano e stato per larga parte conservato come testimoniano Farnese di Caprarola Villa d'Este e giardini di Villa Lante. Palazzo Villa la Petraia, tutti giardini rinascimentali del sedicesimo e dell'inizio del diciassettesimo secolo.

Sono gli esempi più vistosi che in quella stagione dell'architettura dei giardini la di visione geometrica dello spazio trovò ampio utilizzo.

Anche nel loro formalismo sono giardini di grandissima originalità:

che hanno saputo trasmettere l'entusiasmo personale a chi poi doveva conservali o restaurarli; personalmente collaborai per il mantenimento dello Skyline romano programmando la sostituzione dei Pini, pianta che difficilmente in ambito urbano  arriva al secolo di vita, in modo che negli anni a venire non si sarebbero mai avute grosse differenze nell’orizzonte capitolino profilato dagli alberi.

Per articolare lo spazio si era fatto leva sugli effetti di prospettiva.

Le Sfere di Bosso incorniciate da Limoni a cerchio, le mura, le siepi, gli arbusti, le statue ed i vasi con collezioni di agrumi hanno trasformato aree piatte in “stanze”, una diversa dall’altra.

Villa Lante a Bagnaia, costruita per i Vescovi di Viterbo, merita una gita, di un giorno, visto che non possiamo dormire fuori fino a chissà quando.

Scherzi a parte, la Tuscia , raggiungibile in meno di 2 ore è ricchissima di giardini che meritano una visita, se non altro per l’elevazione dello Spirito.

Redazione
© Riproduzione riservata
01/08/2020 18:54:33

Andrea Pichi Graziani

Andrea Pichi Graziani - Nato e vissuto a Sansepolcro, da sempre è un amate del buon vivere. Nella vita, oltre alla famiglia, tre sono i grandi amori: il primo è per l’Italia, gli altri due sono la cura degli spazi verdi e il fumo lento. Consulente aziendale è referente nazionale per i tappeti erbosi ad uso aeronautico, nel 1988 si specializza in fitopatologia del tappeto erboso e nel 1990 nel restauro e conduzione parchi e giardini storici. Attualmente riveste l’incarico di Brand Ambassador nell’azienda della Valtiberina CTS.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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