Orticaria da freddo, come riconoscerla e curarla
Si manifesta sotto forma di arrossamenti, pomfi e prurito fastidioso
L’inverno, con le sue temperature molto rigide, può provocare una patologia chiamata orticaria da freddo. Non è altro che una malattia della pelle, introdotta nell’elenco delle malattie genetiche rare ed è nota come sindrome autoinfiammatoria familiare da freddo.
Si manifesta quando il corpo è esposto a condizioni climatiche particolari come pioggia, neve, vento, tipiche della stagione invernale. La patologia è stata oggetto di studio in gruppi familiari del Nord America e dell'Europa, dove sono stati anche osservati casi sporadici. Studi scientifici accurati hanno confermato che è la mutazione del gene CIAS1 a scatenarla, già durante l’infanzia. Accompagna chi ne è esposto anche durante l’età adulta, influenzando notevolmente la qualità della sua vita.
Come riconoscere i sintomi
I sintomi dell’orticaria da freddo si manifestano 1-2 ore dopo l’esposizione a temperature rigide. La durata è di circa 24 ore. Generalmente si manifesta con la comparsa di pomfi che provocano un acuto e ripetuto prurito. Questi rush cutanei si localizzano nelle zone più esposte al freddo, come mani e viso. Le fastidiose eruzioni cutanee sono accompagnate da brividi intensi e, nei casi gravi, febbre alta, dolore alle articolazioni, svenimento. Molto raramente questa patologia causa infiammazioni alla congiuntiva.
Solitamente la diagnosi di questa patologia viene effettuata tramite un’accurata valutazione della sintomatologia clinica. Un test molto utilizzato al fine di riconoscere la patologia è il “test del cubetto di ghiaccio”: consiste nel posizionare un cubetto di ghiaccio sulla superficie dell’avambraccio, tramite un sottile strato di plastica per la durata di circa 10-15 minuti. Il test risulta positivo se, dopo 3-4 minuti dalla rimozione del ghiaccio, sulla pelle compare un eritema accompagnato da un fastidioso prurito. Solo dieci minuti dopo, la comparsa dei pomfi conferma ulteriormente la diagnosi.
Come prevenire l'orticaria da freddo
Per prevenire questa malattia bisogna proteggere il più possibile la pelle dall’esposizione alle temperature troppo rigide. I dermatologi consigliano di lavarsi con acqua molto calda. Anche per il lavaggio delle mani è consigliabile utilizzare sempre dell’acqua tiepida. Quando bisogna uscire di casa, mai dimenticare di indossare indumenti caldi e traspiranti. Guanti, sciarpe e cappelli sono dei preziosi alleati per percepire meno il freddo. Inoltre, bisogna evitare in inverno di bere acqua o bibite ghiacciate.
I rimedi naturali contro l'orticaria da freddo
Per curare arrossamenti e pomfi provocati dall’orticaria da freddo o, semplicemente, per alleviare il suo fastidioso prurito vi sono alcuni preziosi ed efficaci rimedi naturali:
- creme a base lavanda e di camomilla: dall’azione lenitiva, servono prima di tutto per alleviare il prurito nelle zone interessate dalle eruzioni cutanee;
- bagno con bicarbonato e farina d’avena: basta immergere nell’acqua da bagno cinque cucchiai di bicarbonato e cinque di farina d’avena. Utili per placare gli arrossamenti;
- gemmoderivato di ribes nero in gocce: noto come Ribes nigrum, è acquistabile in erboristeria. Bastano 50 gocce in acqua prima di andare a letto per prevenire le eruzioni cutanee recidive per un ciclo di venti giorni;
- gel di aloe vera: dall’azione lenitiva. Occorre applicarlo sulle zone interessate e massaggiarlo lentamente per qualche minuto, così da ottenere un rapido sollievo dal prurito insistente.
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