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Mondo Politica: intervista a Barbara Croci segretario del Pd di Anghiari

"Non siamo riusciti a riorganizzarci bene per recuperare credibilità e fiducia"

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Segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Anghiari e ora anche consigliere comunale, per la prima volta in minoranza. Dopo aver fatto l’assessore nelle legislature con sindaci Maddalena Senesi e Danilo Bianchi, Barbara Croci torna a Palazzo Pretorio dopo l’esito elettorale nel quale il centrosinistra e il Pd avevano puntato su Mario Checcaglini. A Lei l’analisi politica del voto di inizio ottobre.

Croci, nel commentare a mente fredda il risultato elettorale, c’è qualcosa che vi rimproverate di non aver fatto o di aver fatto male?

“Sicuramente, non siamo riusciti a riorganizzarci bene per recuperare credibilità e fiducia a sufficienza. Dimissioni anticipate, divisioni e interruzioni ‘forzate’ fra primo e secondo mandato amministrativo: mi riferisco alle nostre ultime esperienze di governo, che hanno allontanato le persone e portato a divisioni e rancori, principali cause della prima sconfitta elettorale del centrosinistra e anche di molte delle successive difficoltà”.

Per due volte di fila, sinistra e centrosinistra sono uscite sconfitte alle comunali. Cosa sta succedendo fra l’elettorato di Anghiari?

“Siamo consapevoli del fatto che si sia diffusa da tempo una certa diffidenza anche nel nostro elettorato storico, stanco di scelte del passato poco comprensibili. Un clima difficile da recuperare in poco più di tre anni di lavoro, interessati per metà del tempo dall’emergenza pandemica. Inoltre, ridare credibilità al centrosinistra - mentre era in campo con una terza lista la candidatura di un nostro ex sindaco - era un’impresa titanica. Almeno su questo fronte, tuttavia, siamo certi di aver fatto il possibile: una coalizione molto ampia, numerosi incontri con tutti e disponibilità per una lista aperta e unitaria, la scelta di un candidato a sindaco condiviso da tutti, Mario Checcaglini, indicato in più occasioni anche da Bianchi”.

“La vittoria di Alessandro Polcri vi ha sorpreso per le dimensioni che ha avuto e cosa può averla generata?

“Il 54% di Polcri è certamente un ottimo risultato, dovuto a molti fattori; fra questi, anche i meriti che gli vanno riconosciuti: prima di tutto, l’impegno che ha messo e una sua indiscussa crescita personale. Poi ha pagato una certa scaltrezza nell’utilizzare vari tatticismi, come negare fino all’ultimo momento una sua ricandidatura, fatto che può avere incoraggiato la terza lista, o anche mostrare un attivismo messo in campo, di fatto, solo negli ultimi mesi di campagna elettorale. Oltre a questi aspetti, va considerato che chi amministra è sempre avvantaggiato nella gestione dei consensi e che la presentazione di due liste, i cui candidati a sindaco provenivano dalla stessa area politica, ha eroso credibilità agli avversari di Polcri, spianandogli la strada”.

Quanto tempo occorrerà ancora ad Anghiari per ricostruire l’unità nel centrosinistra, sperando che gli altri cinque anni di opposizione che avete davanti possano stimolarvi a dovere?

“Il centrosinistra ad Anghiari si è presentato innegabilmente con un progetto unitario, Anghiari Unita e con una coalizione ampia, che ha compreso tutti gli alleati storici e nuove forze politiche come il Movimento 5 Stelle. Semmai, va detto che i partiti che ne fanno parte - chi più chi meno e in modi differenti - hanno perso negli anni parte della loro capacità organizzativa e forza attrattiva. Troppo spesso poi abbiamo visto percorsi personali e aspettative dei singoli prevalere rispetto alle regole di funzionamento o al senso di appartenenza ad una comunità politica e, a volte, persino al buonsenso. Io leggo, tuttavia, un’inversione di tendenza a partire dal Partito Democratico. Questa campagna elettorale è stata comunque una bella occasione per incontrare e coinvolgere tante persone, condividere idee e progetti e consolidare i rapporti al nostro interno e con le altre forze politiche. Svolgere bene il nostro ruolo in consiglio comunale e continuare a promuovere collaborazione, rispetto e amicizia, sarà l’impegno dei prossimi anni”.

Confidate in un dialogo sereno in consiglio comunale, oppure farete fin da subito un’opposizione decisa?

“Un’opposizione decisa, ma con il massimo rispetto per l’istituzione comunale, per le persone che ne fanno parte e per i ruoli di ciascuno. Ci aspettiamo di essere messi nelle condizioni di lavorare bene, con tempi e spazi adeguati a disposizione per lo svolgimento del nostro compito di approfondimento e verifica dell’azione amministrativa, che vorremmo fosse chiara e trasparente, senza escludere, se vi saranno le condizioni, di fare le proposte che riterremo utili nell’interesse dei cittadini”.

Qual è la prima urgenza per Anghiari?

“Indicherei un’urgenza e due priorità collegate tra loro: risolvere al più presto il problema del ridotto numero di medici di medicina generale in servizio in questo momento e quindi della qualità e continuità dell’assistenza medica. E poi, definire velocemente una strategia di sviluppo e una serie di progetti per la qualità degli spazi pubblici e la rigenerazione urbana e territoriale che coinvolgano anche le periferie e le frazioni del Comune, per intercettare le risorse del Pnrr e distribuirne le ricadute in modo equo su tutto il territorio comunale, per la qualità della vita di tutti i cittadini. In terzo luogo, riorganizzare e potenziare la macchina amministrativa e il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari, che andrebbero aumentate nel numero e migliorate nel funzionamento, per garantire all’azione amministrativa più qualità, trasparenza, partecipazione ed efficienza”.

Redazione
© Riproduzione riservata
26/11/2021 15:13:28


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