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Mondo Politica: intervista a Letizia Michelini sindaco di Monte Santa Maria Tiberina
Nonostante il Covid abbiamo portato avanti i programmi e colto le opportunità del Pnrr
Sindaco di Monte Santa Maria Tiberina dal maggio del 2013, è stata rieletta nel consiglio provinciale di Perugia e fa parte della segreteria regionale del Partito Democratico. Letizia Michelini sta sempre più diventando un punto di riferimento dell’Altotevere sul piano politico-amministrativo, dimostrando le sue indubbie capacità e l’esperienza acquisita con il tempo.
Michelini, Lei ha già superato il giro di boa della legislatura. Quanto il Covid-19 ha modificato la programmazione della sua amministrazione?
“Diciamo che il primo anno e mezzo è scorso normalmente, poi a inizio 2020 è subentrata la pandemia, che ci ha costretto a ripensare l’ordinario. Nonostante la gestione dell’emergenza, che era diventata la priorità, siamo riusciti a portare avanti i programmi e a cogliere le opportunità del Pnrr, in base alle linee di intervento previste per i Comuni. Gli obiettivi che ci interessano sono la valorizzazione del territorio e la garanzia dei servizi alla popolazione”.
A Monte Santa Maria Tiberina sono stati risolti i problemi legati alla pandemia, vedi ad esempio quello dei medici di base?
“Su questo versante, non è stato ancora bandito l’avviso per le zone carenti, ma in ogni caso siamo in contatto con la Regione dell’Umbria attraverso l’Anci per la soluzione del problema. Tutto procede a rilento: vi sono alcuni medici privati che si sono messi a disposizione per prendere più pazienti possibile e dare continuità. Certamente, non avere punti di riferimento complica la situazione”.
La continuità personale è relativa anche alla sua carica di consigliere provinciale. Si sente quindi pienamente confermata nel ruolo di referente dell’Altotevere?
“Sì, ho anche la responsabilità del ruolo di capogruppo. Fra qualche settimana vi sarà l’assegnazione delle deleghe e come Partito Democratico abbiamo ottenuto un buon risultato; si tratta ora di portare avanti il lavoro iniziato in favore di un comprensorio, il nostro, che nel votarmi è stato compatto. Un chiaro segnale di stima e fiducia nei miei confronti, che spero di poter ripagare al meglio. La Provincia – come noto – ha competenze in tema di viabilità ed edilizia scolastica, ma può essere un ottimo veicolo anche per le risorse del Pnrr”.
La Provincia di Perugia al centrosinistra, così come – in ottobre – anche i Comuni di Città di Castello e di Spoleto, con quest’ultima che ha fatto registrare il controribaltone. Cosa significa, che la posizione del centrodestra si sta lentamente indebolendo o che stanno emergendo i suoi limiti?
“Più che evidenziare i limiti del centrodestra (spetterà semmai ai loro componenti cercare di farlo), mi piace sottolineare i buoni percorsi del centrosinistra, che ha allargato il proprio campo e che sta marciando a trazione Pd, grazie alla svolta impressa dal neo-segretario regionale Tommaso Bori. D’altronde, è inutile stare a ripetere cosa sia successo fino al 2019, portandoci a una sconfitta alle regionali che purtroppo era nell’aria. Adesso, sono stati rimessi al centro i temi e le persone, che hanno ritrovato la giusta connessione con le comunità. È insomma un Pd che, una volta liberatosi dai personalismi, è tornato in mezzo alla gente. Abbiamo visto cosa è successo con le elezioni in Provincia: il risultato è stato merito di un centrosinistra che è tornato sulla giusta strada per riaprire il dibattito e il confronto sugli argomenti più importanti. Ora non dobbiamo smarrire questa strada, senza accanirsi sugli avversari né però crogiolarsi sulle vittorie”.
A un anno e mezzo di distanza dalla fine del secondo mandato, Lei sta cominciando a pensare di candidarsi per il terzo, oppure è ancora presto?
“Le decisioni sono rimandate al prossimo anno: al momento, mi sembra prematuro. Certa è una cosa: l’amministrazione comunale avrà la necessità di continuare sul percorso tracciato con o senza di me. Mi rimetterò alle volontà del partito, ma anche a una valutazione personale”.
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