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Mondo Politica: intervista a Mario Checcaglini consigliere comunale ad Anghiari

La pista ciclopedonale Anghiari, Sansepolcro e Monterchi: la grande incompiuta

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Da circa un anno, dopo una vita trascorsa alla direzione provinciale di Confesercenti Arezzo, Mario Checcaglini siede sugli scranni della minoranza consiliare di Anghiari. Un impegno portato avanti con serietà e impegno, che significano attenzione verso i problemi del paese e della Valtiberina.
Checcaglini, cosa ne pensa della proposta di candidare Anghiari e la Valtiberina a capitale italiana della cultura 2026?
“I riconoscimenti che Anghiari ha avuto anche sul piano internazionale, recente la CNN, il ruolo culturale che esercita con i due musei, l’importante attività legata alla autobiografia e non voglio dimenticare la suggestione che ancora evoca il ricordo del premio città di Anghiari della giunta Talozzi, possono indurre ad avanzare questa proposta e sperare che sia raccolta. Naturalmente dobbiamo sapere che non è facile raggiungere l’obiettivo, occorre si definisca un programma di attività che convinca il comitato di selezione. E, come abbiamo visto fino ad oggi, spesso sono le medie e grandi città ad avere la meglio. Anche in ragione di questo aspetto dovrebbe essere valutata l’opzione se sia più facile raggiungere l’obiettivo con il coinvolgimento di altri Comuni della vallata, piuttosto che uno singolo. Il fatto che non sia semplice raggiungere l’obbiettivo e che non sono sufficienti i semplici annuncio, non significa che non ci si debba provare, lavorando seriamente perché la proposta sia corredata da un progetto adeguato. Fino ad oggi non conosciamo nulla di cosa l’amministrazione intenda fare, non quindi del merito delle scelte di programma che si vuole avanzare al Ministero, per queste c’è tempo, non sappiamo del crono programma e del gruppo di lavoro per la predisposizione il progetto necessario per presentare la richiesta. Certamente chiederò di questi aspetti nella prossima riunione del consiglio comunale”.
La pista ciclopedonale che dovrà unire Anghiari, Sansepolcro e Monterchi. Presto Lei uscirà con una interrogazione: per quale motivo?
“La grande incompiuta. Se non erro, essa fu annunciata come di prossima realizzazione fin dal 2018. Ad oggi non abbiamo visto nulla. E sappiamo che per la costruzione del tratto Le Ville di Monterchi-Anghiari-Sansepolcro c’è un finanziamento della Regione, evidentemente non utilizzato, che si rischia di perdere se i lavori non vengono fatti e fatti presto. Il Covid-19 e altre panzane non giustificano un simile ritardo. Se non ci si crede più, come sembra evidente, chi ha fatto a suo tempo gli annunci e le conferenze stampa deve fare mea culpa e spiegare ai cittadini perché non la realizza. Al contrario, credo che c’è grande necessità della ciclo-pedonale che colleghi queste realtà, in particolare tra Anghiari e Sansepolcro. Oggi sono sempre più le persone che scelgono questa forma di mobilità per recarsi al lavoro e sono sempre più importanti e significati i fluissi turistici che hanno al centro esperienze di mobilità in bicicletta, all’uno e all’altro occorre fornire risposte adeguate in termini di infrastrutture”.
Si è formata ad Anghiari una commissione consiliare allargata per la questione legata alla situazione del liceo artistico. Vi sono spiragli, anche piccoli, per tenerlo in piedi, oppure bisognerà lavorare su qualcosa di diverso dall’istituto medio superiore?
“Il consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dal nostro gruppo, raccolta da tutti con grande spirito unitario, per definire nuove idee che possano ridare vigore alla grande tradizione del restauro che Anghiari vanta. Come sappiamo, l’Istituto oggi è in grande difficoltà e se non si fanno cose nuove, con coraggio e determinazione, può arrivare alla perfino alla chiusura. Non ci dobbiamo rassegnare, Anghiari non si vuole rassegnare, a questa eventualità. La commissione, autonoma o legata a quella della cultura, aperta a persone fuori del consiglio comunale di esperienza e professionalità che con le loro idee possano arricchire il lavoro dei consiglieri, non è ancora costituita. Di questo mi rammarico. Voglio sperare che ci si metta al lavoro presto. Ci sono le idee, ci sono le persone che vogliono impegnarsi per dare un futuro alla tradizione del restauro, occorre mettere in campo la capacità di raccogliere idee e progetti e dargli corpo; se necessario anche, come si dice, battere il pugno sui tavoli giusti. In questa intervista ha chiesto dell’ipotesi di Anghiari capitale della cultura; bene, disperdendo la tradizione del restauro Anghiari sarebbe più debole anche in questa ottica”.
Il caro bollette si sta rivelando letale per le imprese, a cominciare da quelle del commercio, comparto che conosce benissimo per la professione che ha svolto. Quale rimedio ritiene possibile per scongiurare quella che si preannuncia come un’autentica moria di attività economiche?
“Il sostegno alle imprese e alle famiglie per affrontare il caro bollette è indispensabile. Il recentissimo decreto aiuti-ter ha previsto risorse importanti ma che non sembrano ancora sufficienti ad affrontare la crescita dei costi che il caro energia provoca. Bene naturalmente il rinnovo del freno al caro carburanti previsto nel decreto. Si dovrebbe fare di più in termini di risorse e di periodi temporali coperti perché, come ci dicono i nostri imprenditori, il rischio non è quello di guadagnare di meno ma addirittura di chiudere l’attività. Se non si vuole fare nuovo debito per aiutare imprese e famiglie, in una contingenza economica non è troppo diversa per difficoltà dai giorni di pandemia, occorre andare a trovare le risorse da chi dal caro energia ha potuto, non per meriti imprenditoriali, trarre profitti inusitati: i famosi extra profitti che lo Stato non sembra riuscire a riscuotere”.
Cosa vorerebbe vedere in Italia dopo il 25 settembre?
“Come è noto, provengo da una tradizione progressista, quindi è normale che auspichi che queste idee si affermino e con loro i suoi rappresentanti. Credo, inoltre, che la stagioni che abbiamo di fronte può essere terribile: guerra alle porte di casa, crisi economica, inflazione elevata, sistema produttivo in difficoltà, caro energia, famiglie in pesanti difficoltà. Quindi, chi intende rappresentarci per la gravità della situazione dovrebbe dismettere l’arma della demagogia delle mirabolanti promesse per fare invece discorsi di “verità”. Anche noi elettori abbiamo le nostre responsabilità: non dovremmo andare dietro le mirabolanti promesse, troppo spesso deluse, dovremmo invece premiare chi fa discorsi di verità e di realismo tra i candidati e tra le coalizioni. Solo così, in un clima di confronto sereno, potremo affrontare la difficile stagione che abbiamo di fronte. Personalmente, come ho detto, preferisco la coalizione di centro sinistra, ma persone con queste caratteristiche ne trova anche l’elettore che sceglie l’altra parte politica. Dobbiamo infine scegliere chi rappresenta il nostro territorio: è importante che lo rappresenti una persona che risponda, che si trovi quando si cerca; le occasioni possono essercene molte per le questioni a cui abbiamo accennato; a me sembra che oggi il candidato migliore per rappresentare il nostro territorio lo esprima il centrosinistra”.
 

Redazione
© Riproduzione riservata
20/09/2022 15:31:51


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