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Mondo Politica: intervista a Simon Pietro Palazzo consigliere comunale ad Arezzo

Se Polcri, del centrodestra, governasse con il centrosinistra, sarebbe una grave lesione del voto

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E’ stato a suo tempo segretario amministrativo dell’Unione di Centro (Udc), nonché candidato alla presidenza della Provincia di Arezzo e consigliere provinciale. Simon Pietro Palazzo è attualmente consigliere comunale di maggioranza ad Arezzo nella lista OraGhinelli e presidente della I commissione, che si occupa di assetto del territorio, ambiente e qualità urbana. In Provincia, Palazzo è consigliere con deleghe a sviluppo economico e sociale, politiche di coordinamento per la promozione e il marketing territoriale, turismo e cultura.

Palazzo, a quali problemi può andare incontro il nuovo presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, dopo quanto avvenuto con la sua elezione?

“Si conferma l’errore fatto nel sistema elettorale e un presidente eletto, ma non abbinato con il consiglio, può portare difficoltà. Se oggi Polcri, esponente di centrodestra, governasse con il centrosinistra, sarebbe una grave lesione del voto. Ricordiamo che il 18 dicembre scorso il centrodestra ha raccolto il 52% e il centrosinistra il 41%, poi il restante 7% è andato alla lista civica. È pertanto un meccanismo da rivedere e ci dovremo impegnare a fondo per la proposta di legge in Parlamento per la riforma dell’ente Provincia, perché occorre ridare ai cittadini la dignità del voto”.

Qualora il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, venisse condannato per la vicenda Coingas, sarebbe il caso che si dimettesse, come l’opposizione ha subito fatto presente?

“Premetto che siamo tutti per la giustizia nel suo iter completo, quindi fino al terzo livello di giudizio ognuno ha diritto di difendersi. Ciò non inficia comunque la correttezza di Ghinelli, uomo integerrimo e signore nella vita privata e in quella pubblica. L’unica colpa che paga è quella di essere stato registrato per quattro anni da una persona che riteneva essere un amico; in ogni caso, la maggioranza di centrodestra che governa il Comune di Arezzo ha tutte le ipotesi sul tavolo qualora vi fosse una condanna. Ghinelli ha solo applicato il buonsenso tipico del padre di famiglia, approvando il bilancio di Coingas. E siccome i dividendi sarebbero arrivati per tutti i Comuni soci, non si è capito il perché a pagare è stato soltanto Arezzo, che ha la maggioranza relativa ma non assoluta”.

Lei al Comune di Arezzo è presidente della prima commissione, quella che si occupa di assetto del territorio. Quali sono le priorità del momento e quale valutazione esprime sulla chiusura del mercato alle Logge del Grano?

“Abbiamo portato a casa un piano operativo e un piano strategico, nonostante la Regione abbia cercato in molti ambiti di allungare l’iter di approvazione con osservazioni, ma d’ora in poi vi saranno meno concentrazioni di cemento, una maggiore razionalizzazione nella ubicazione degli edifici e anche una maggiore protezione delle aree verdi in un contesto nel quale il Comune di Arezzo sta lavorando per il recupero e la riqualificazione di aree ereditate come classiche cattedrali nel deserto, vedi per la esempio la zona dell’Interporto. Relativamente alla questione del mercato delle Logge del Grano, dico subito che il Comune non è un bancomat; il Comune è un ente “super partes” che si è ritrovato davanti a gente che non pagava, per cui non poteva creare situazioni di vantaggio o favoritismi: sarebbe stato ingiusto nei confronti di chi invece si comporta regolarmente. Dispiace senza dubbio che questo capitolo si sia chiuso, ma ci auguriamo – visto quanto sta circolando in giro – che quella zona torni a essere ciò che era anche in chiave turistica. Si parla – tanto per essere chiari – dell’acquisizione da parte di un importante gruppo imprenditoriale che riporterebbe in città un albergo a 5 stelle”.

Nel recente vertice con Zelensky, c’erano Germania e Francia ma non l’Italia. Cosa significa questo: che ancora il nostro Paese non acquisito il peso che merita in Europa?

“L’Italia deve contare e dovrà contare di più, anche perché dopo l’uscita della Gran Bretagna fa parte dei tre Paesi più trainanti e nell’ordine viene dopo Germania e Francia. Alcide De Gasperi e altri statisti illuminati avevano una visione dell’Europa e oggi dobbiamo invertire una visione che è soltanto economica e soprattutto finanziaria. L’Italia deve riprendersi il ruolo primario nello scacchiere continentale, anche perché il debito pubblico non deve essere l’unico parametro da tenere in considerazione: ricordiamo che l’Italia vanta il maggior tasso di ricchezza dei cittadini, pari a 9900 miliardi di euro, a fronte di un debito pubblico come Paese che ammonta a 2600. Noi siamo convintamente sostenitori del governo di Giorgia Meloni; un governo finalmente di centrodestra e votato dagli italiani, che è attrezzato per affrontare le sfide dei prossimi giorni”.

Redazione
© Riproduzione riservata
13/02/2023 10:15:50


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