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Mondo Politica: intervista a Donatella Tesei presidente della Regione Umbria

Attendiamo dal Governo lo stato di emergenza nazionale per le zone terremotate di Umbertide

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Sanità, terremoto e ferrovia: questi gli argomenti affrontati con Donatella Tesei, la presidente artefice del “ribaltone” politico-amministrativo alla Regione dell’Umbria nell’ottobre del 2019. L’occasione è stata fornita dalla presenza a Umbertide in occasione della presentazione del programma di rilancio dell’Istituto Clinico Tiberino (ora a maggioranza pubblica), quello che fino a poco tempo fa si chiamava Prosperius, al quale si sono rivolti pazienti ortopedici o neurologici, che hanno subito interventi di protesi o esiti di fratture alle ossa.

Presidente Tesei, possiamo dire che inizia un nuovo capitolo per l’ex Prosperius?

“Diciamo che questo è uno dei vari dossier che ho dovuto prendere in mano e che era veramente da sistemare. Sapete bene che c’è stato un percorso e che oggi il pubblico torna finalmente ad avere la maggioranza, ottenuta attraverso una legge regionale ad hoc, quindi siamo nel pieno rispetto delle norme. Questo significa anche rilancio della struttura: c’è stato un cambio di parte privata con un nuovo socio, ma quello che adesso intendiamo fare, attraverso un piano industriale all’altezza della situazione, è ridare vigore a questa struttura, che è strategica nel panorama della sanità regionale. Nel 2020 abbiamo trovato una società nella quale il pubblico era in minoranza e con una politica di spese fuori controllo. La Regione ha avviato una serie di azioni e nel frattempo ha varato una legge che ha permesso al pubblico di essere maggioranza dell’azienda, visto il preminente interesse pubblico rivestito. L’Istituto Clinico Tiberino è divenuto così la nostra 17esuima partecipata regionale, per poi dare il benestare alla trattativa fra privati che ha permesso l’ingresso di un nuovo socio, privato, capace di aggiungere risorse economiche e professionali. L’intensa politica di spending review ha consentito nel 2022 di portare la perdita economica da quasi un milione previsto a mezzo milione, grazie anche alla ricapitalizzazione dell’azienda. Abbiamo inoltre redatto un nuovo statuto e un piano industriale di rilancio”.

E il filone rimarrà sempre quello delle specialistiche?

“Assolutamente sì, ma già abbiamo visto in questi primi mesi del 2023 un cambio di passo importante: il tasso di occupazione media dei posti letto è di 110 su 112, quindi la sostanziale totalità e vi è una previsione di ritorno all’utile che supererà il mezzo milione di euro. Vi sono ben 118 dipendenti e abbiamo cessato ogni rapporto con le agenzie interinali che precarizzavano il lavoro e costavano 200mila euro l’anno. Vi sono quindi tutte le condizioni per restituire a questo istituto le prerogative di fiore all’occhiello che ha sempre avuto: qui sono venuti pazienti da tutta Italia, fra i quali diversi campioni dello sport”.  

Sono arrivo novità positive per ciò che riguarda il riconoscimento dello stato di emergenza relativo al terremoto che lo scorso 9 marzo ha colpito la zona dell’Umbertidese?

“C’è una procedura istruttoria che viene compiuta dal dipartimento di protezione civile nazionale, ma – come sanno tutti – lo stato di emergenza nazionale viene dichiarato dal governo, quindi noi siamo in attesa che questo avvenga e mi auguro che in occasione della visita del ministro Nello Musumeci la questione sia stata definita e che quindi si possa dare finalmente questa notizia. Una notizia che avvierebbe non solo il percorso di ricostruzione – che io mi auguro possa essere più veloce possibile rispetto alle gestioni dei passati sismi che hanno interessato il territorio regionale umbro – e che ci permetterebbe di attivare quei meccanismi relativi al contributo di autonoma sistemazione che sono essenziali in questo periodo, fino ad arrivare alla ricostruzione”.

A quando gli interessanti sviluppi legati al futuro della ex Ferrovia Centrale Umbra?

“Stiamo andando avanti con i lavori lungo la tratta. Anche in questo caso, ci auguriamo di poter completare l’opera per l’intero tragitto che collega Terni con Sansepolcro, in modo tale da poter ricevere quei treni nuovi che tutti auspichiamo. Ma questo potrà avvenire solo nel momento in cui gli interventi saranno terminati”.

Redazione
© Riproduzione riservata
30/03/2023 10:46:17


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