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Mondo Politica: intervista a Maria Grazia Giorgi consigliere comunale a Città di Castello
"Gli assessori li ha scelti il sindaco, quindi vuol dire che ha deciso di fare scelte differenti"
È stata la candidata di lista più votata in assoluto alle comunali del 2021 a Città di Castello, nella lista del Partito Democratico. Maria Grazia Giorgi, avvocato nella vita professionale, è presidente della commissione economica, anche se in molti si sono chiesti come mai – visto l’esito elettorale – non le fosse stata avanzata la proposta di un assessorato.
Giorgi, iIn una recente intervista televisiva e alla precisa domanda sul fatto che a Lei, candidato più votato nella lista del Pd, non sia stato assegnato un assessorato, ha dato una risposta chiara. È vero quindi che, nonostante il suo eccezionale risultato personale, non Le è stata rivolta la proposta?
“Sì, se debbo dire la verità l’assessorato non mi è mai stato proposto e quindi approfitto dell’occasione per chiarire ogni dubbio, cosa che non ho fatto all’inizio della legislatura. Naturalmente, gli assessori li ha scelti il sindaco, quindi vuol dire che ha deciso di fare scelte differenti e le rispetto. Se però me lo avessero proposto, avrei detto “sì”. L’incarico mio è quello di presidente della commissione economica, anche se inizialmente avrei preferito quella all’assetto del territorio, ma c’era un altro consigliere, Massimo Minciotti, che aveva fatto il presidente nella passata consiliatura e che voleva cambiare: Gli ho detto: va bene, proviamo di qua, ma avrei preferito la commissione assetto del territorio”.
E intanto c’è chi all’opposizione ha colto la palla al balzo: il riferimento è al consigliere Emanuela Arcaleni, che ha parlato di “mal di pancia” in seno alla maggioranza. Cosa replica?
“Al consigliere Arcaleni ribadisco con tranquillità quanto già dichiarato sopra. Avrei fatto l’assessore in caso di specifica richiesta a me rivolta: così non è stato e anche pubblicamente ho ribadito la mia stima nel confronti del sindaco Luca Secondi, accettando le sue decisioni. Tuttavia ha parlato di “mal di pancia” all’interno della maggioranza, con riferimento alla mia risposta relativa all’assessorato che non mi è stato neanche proposto. In generale a me non piace chi, non avendo niente da dire, parla male degli altri o chi, avendo un problema, si consola al pensiero dei problemi degli altri. Al contrario, se soffro per qualcosa mi rattrista il pensiero che altri soffrano per lo stesso mio male. Nell’intervista rilasciata, sempre in tv, la Arcaleni ha adoperato la parola “posto”, che evoca il termine “poltrona”. Ebbene, io non cerco una poltrona per avere visibilità o riscontro economico; faccio presente che, pur avendone diritto, ho rinunciato al rimborso spese che competono ai consiglieri che hanno una residenza. Penso piuttosto che la Arcaleni, per sottrarsi alla domanda di chi la intervistava circa la non compattezza delle opposizioni in consiglio comunale, abbia dato la classica risposta del vero politico: “Gli altri sono peggio di noi” e mi ha tirato in ballo. La ringrazio: per me è tutta pubblicità. La Arcaleni si fregia di essere coerente: ben per Lei, io non sono perfetta e cambio idea quando comprendo di aver assunto una posizione o un atteggiamento errati”.
Lei e il collega consigliere Gionata Gatticchi, pure lui avvocato, avete presentato una interrogazione sulla riapertura del tribunale del Città di Castello. Quante speranze vi sono?
“Non sarà semplice. Lo abbiamo fatto perché la Regione dell’Umbria ha presentato una proposta di legge, ora in discussione al Senato, nella quale si chiedeva la riapertura calibrando il tutto su Orvieto, il che ci sembra abbastanza limitativo. Perché allora non farlo anche per Città di Castello? è l’occasione per ridiscutere una decisione presa nel 2013, che riteniamo sbagliata e la nostra interrogazione verrà dibattuta lunedì 11 settembre in consiglio comunale. C’è soprattutto un problema di costi, dei quali si dovrebbero accollare le amministrazioni pubbliche locali”.
Come sta funzionando la commissione economica del Comune di Città di Castello?
“E’ intanto una commissione che funziona, perché l’ambito di riferimento riveste una importanza vitale. La collaborazione con l’assessore di riferimento, Mauro Mariangeli, è senza dubbio buona, poi si sa che alcuni meccanismi debbano essere aggiustati in corsa, specie per chi è alla prima esperienza, ma dopo quasi due anni dall’insediamento stiamo trovando la giusta quadratura”.
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