Umbria "assediata" da un esercito di lavoratori in nero

Si calcola che ci sono circa 45mila persone sconosciute al fisco
Una delle maggiori piaghe dell'economia italiana, il lavoro nero, sta trovando un buon terreno dove radicare: in Umbria. Sono 44.800 gli occupati non in regola, con un 12,4% di tasso di irregolarità superiore di 0,4 punti alla media nazionale. E' quanto rileva la Cgia di Mestre elaborando i dati Istat. Il periodo di riferimento è il 2020 ma nel triennio successivo la quota non dovrebbe essersi modificata in modo rilevante. Il tasso di irregolarità è dato dal rapporto tra il numero degli occupati non regolari e il totale degli occupati (regolari e non regolari). La Cgia è andata a fotografare anche la percentuale di economia sommersa, che rispetto al totale è di 13,7 (11,6% il tasso medio regionale), per un dato complessivo di 1.358 milioni di euro (1,3 miliardi) evasi (su 90.119 totali del Belpaese) e il 15,5% di percentuale di evasione fiscale, contro una stima italiana del 13,2%.
Commenta per primo.