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Mondo Politica: intervista a Paolo Fratini sindaco di San Giustino

"La candidatura di Buschi mi sembra estemporanea e personale"

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Ultimi mesi da sindaco di San Giustino per Paolo Fratini, costretto a lasciare per la regola dei due mandati consecutivi. E comunque, anche la parte finale del suo doppio mandato si preannuncia piuttosto intensa, a cominciare dal fermento politico che sta caratterizzando San Giustino con largo anticipo rispetto all’appuntamento elettorale con le comunali.

Sindaco Fratini, partiamo con la candidatura di Fabio Buschi: a stimolarlo nel tornare in pista, come lui stesso ha affermato, sarebbe stato il giudizio negativo espresso nei confronti dell’attuale amministrazione. Non pensa quindi che si tratti di una sorta di “crociata” contro di lei?

“Non ritengo che sia una crociata: secondo il mio parere, mi sembra una candidatura estemporanea e personale. Le regole della politica non prevedono l’autocandidatura: il candidato deve essere scelto e condiviso, per cui vedo sostanzialmente una persona in difficoltà che vuol tornare al centro dell’attenzione, ma credo anche che chiunque punti a qualcosa non vada a cercare un posto nel quale è già stato”.

La vicenda del mortale incidente di quasi un anno fa, nel quale persero la vita quattro giovani: c’è stata una discussione piuttosto accesa sull’assenza del guard-rail, come evidenziato dall’opposizione, che ha parlato di non ottemperanza a una disposizione del prefetto. Ma vi sono aspetti che possono dare ragione all’amministrazione e ai tecnici?

“Non voglio rispondere perché vi è una indagine in corso, della quale si occupa la magistratura, ma ho la massima fiducia nei due tecnici, nel senso che ciò che è stato fatto è a norma. Mi sento pertanto di dire, ancora, quanto già affermato in consiglio: i nostri due tecnici non debbono essere messi alla gogna. Di fronte a gravi tragedie come quella del dicembre 2022, deve prevalere lo stile politico, ovvero non è opportuno metterla sul piano della bagarre. Rispetto massimo, da parte mia, per le famiglie dei giovani deceduti e nessuna strumentalizzazione o propaganda: essere rispettosi vuol dire comportarsi in maniera istituzionale”.

Uno fra i punti sui quali Lei è stato criticato riguarda il mancato impegno sul piano regolatore, a causa – ha detto il consigliere Luciana Veschi – anche di un organico sottodimensionato fra il personale del Comune che avrebbe impedito di dedicare tempo alla stesura piano per la mole di lavoro che si ritrova da svolgere. È questa la reale causa di fondo?

“No e mi spiego: in questi anni da sindaco, ho visto tanti dipendenti andare in pensione (si tratta quindi di gente dotata di capacità ed esperienza) e circa il 70% è stato sostituito per questo motivo. Se ciò fosse avvenuto in un’azienda privata, a quest’ora avrebbe già chiuso i battenti, ma sulla pubblica amministrazione esce uno ed entra un altro. Anzi, con le nuove direttive del governo va a finire che escono quattro persone e ne entra soltanto una. Siamo sotto organico in diversi settori, ma per ciò che riguarda l’urbanistica non è così: abbiamo l’ingegnere responsabile, tre istruttori e un amministrativo. Sono pochi gli uffici strutturati come il nostro; relativamente al piano regolatore, è vero che non ho affidato l’incarico, ma nemmeno siamo stati fermi. Il piano regolatore – lo ricordo – non è soltanto edificabilità: non vi è l’esigenza di nuove costruzioni, ma piuttosto di recuperare l’esistente e di curare aspetti quali la mobilità alternativa e su questo abbiamo lavorato. Se è vero che oggi servono modelli sempre più al passo con i tempi, le connessioni verdi sono uno di questi. Le strategie urbanistiche di oggi rispecchiano una visione più moderna del paese, con anche la sicurezza fra le voci principali”.

Vista l’attuale situazione in attesa delle prossime elezioni comunali di primavera, è il caso di prevedere tre (se non addirittura) quattro candidati sindaci?

“Non lo so. Prendo per positivo il fatto che stia tornando l’interesse verso la politica in paese e nel Comune. Più cittadini si avvicinano alla politica e più è positivo. Noi abbiamo un progetto che parte dal basso e l’esperienza della lista che mi supporta, San Giustino Domani, sta finendo per lasciare il posto a un progetto nuovo, che guardi al futuro: San Giustino Partecipa, che si pone in continuità ma con l’intenzione di correggere gli errori commessi. D’altronde, chi non lavora non sbaglia: l’importante è fare una sana autocritica e modificare ciò che non è venuto bene. San Giustino Partecipa è un progetto nuovo, io posso dare il mio contributo, ma deve essere soprattutto un progetto di cittadini che hanno a cuore il paese e il territorio; un progetto che deve essere sviluppato perché c’è sempre da innovare. Buschi mi sembra un ritorno al passato, mentre San Giustino Partecipa incarna le mie idee e io ovviamente mi rendo disponibile”.   

Redazione
© Riproduzione riservata
23/11/2023 10:03:05


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