“L’impatto del Novecento in Valtiberina”, il libro di Gabriele Marconcini

La presentazione si terrà nella Biblioteca di Sansepolcro giovedì 24 aprile
Dagli albori della civiltà umana fino a oggi, non si era mai registrata una concentrazione di cambiamenti così imponenti come quelli che hanno animato il Novecento. Al di là dei pesanti effetti prodotti dai due conflitti mondiali, il motore principale di tante trasformazioni può essere rappresentato da un processo economico, prima di industrializzazione e poi di terziarizzazione, che ha stravolto il tessuto produttivo e successivamente, di conseguenza, tutto il resto.
In meno di cento anni è cambiata, in termini settoriali, la struttura occupazionale, i territori si sono infrastrutturati, sono nate le periferie e i perimetri urbani si sono ampliati enormemente. Le campagne si sono spopolate a causa di un convulso inurbamento, sono mutati gli stili di vita e
tutto ciò che era figlio di un passato non più attuale e funzionale è stato abbandonato, riconvertito o rimpiazzato da ciò che, di volta in volta, ha provato a interpretare le esigenze del cosiddetto progresso. Un po’ come avvenuto ovunque, anche in Valtiberina nel corso del XX secolo si sono pertanto perse molte testimonianze storiche che sono state sacrificate per accogliere le istanze imperanti di una “modernità” che ha saputo essere alquanto pervasiva.
Il libro di Gabriele Marconcini – pubblicato da Edizioni Nuovaprhomos grazie alla collaborazione del Centro Studi “Mario Pancrazi” – nasce con l’intento di ricostruire la storia di certi elementi “minori” del patrimonio architettonico e paesaggistico di una microregione di confine compresa tra la piana del Tevere e i rilievi dell’Appenino. Escludendo le aree dei centri storici, quindi quelle in cui si concentrano i beni culturali di maggiore richiamo, il volume raccoglie un lavoro di ricerca che si è focalizzato su quelle orme del passato che si possono ritrovare nelle campagne, nei rilievi, nelle zone più dislocate o comunque in quei luoghi che hanno subito notevoli trasformazioni nel corso del Novecento.
A partire da un approccio geo-storico – quindi ricorrendo a fonti cartografiche del passato, alla morfologia del suolo, alla toponomastica, alle testimonianze orali (laddove possibile) e mettendo insieme i dati di altre pubblicazioni – il libro raccoglie dunque approfondimenti su alcune strutture di un tempo (poderi, mulini e dogane), sulle opere di sistemazione idraulica e gestione del territorio e, a titolo esemplare, sui resti di siti medievali.
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