La scuola pubblica e la sua amministrazione: ancora caos
E' ricominciata la scuola. Anche questa volta il diritto all'istruzione dei nostri figli sembrerebbe garantito ma questo non certo grazie alla politica né grazie all'amministrazione della cosa pubblica né grazie alla burocrazia che la caratterizza.
A detta di un dirigente di un Istituto di scuola media di primo grado che di anni di esperienza ne ha da vendere, mai come quest'anno ci siamo trovati di fronte al caos più completo.
E' grazie a lui e a quelli come lui e agli insegnanti, che ogni giorno stanno in prima linea che anche quest'anno i nostri figli potranno vedersi garantito il diritto all'istruzione, diritto conseguito e conquistato a costo molto alto nel corso della storia.
Questi eroi, in trincea quotidianamente, non devono confrontarsi soltanto con la difficoltà di uno dei mestieri più difficili, quello dell'insegnamento, devono confrontarsi con tutti i bastoni tra le ruote che gli mettono coloro che invece dovrebbero sostenerli, che, seduti nelle loro comode poltrone muovono le pedine dell'amministrazione scolastica senza sapere nulla di quello che significa vivere la scuola ogni giorno
E' questo il terribile paradosso al quale noi tutti siamo costretti ad assistere impotenti, mentre, come spesso accade, a subire le conseguenze negative di questo caos sono i più deboli, i nostri figli e soprattutto coloro che, soffrendo di disturbi cognitivi, hanno bisogno di un sostegno scolastico.
Che vergogna. Ma non vi preoccupate. Anche quest'anno, è lo stesso Dirigente di prima ad assicurarlo, i nostri eroi dell'istruzione pubblica si arrocceranno le maniche e faranno i soliti miracoli.
Non è casuale se quella degli insegnanti è la categoria a più alto rischio di burn out.
Che tristezza. Che tristezza nel constatare quanta poca cura ci sia nel valorizzare uno dei contesti più importanti per una società civile, cioè quello dell'insegnamento e quanto poco rispetto ci sia per coloro che, invece, all'istruzione hanno dedicato la loro vita trasformandola in una vera e propria missione.
La scuola pubblica, ormai, si regge solo sul loro entusiasmo, sulla loro voglia di fare, sulla loro motivazione.
Ma fino a che punto questi loro sforzi saranno sopportabili?
Buttarini Massimo
Originario e residente a Città di Castello, si è laureato in Psicologia a indirizzo applicativo presso l’Università “La Sapienza” di Roma e svolge la professione di psicologo dal 1992. È esperto di psicologia investigativa e investigazioni difensive, consulente per studi legali, psicologo clinico e forense specializzato in psicoterapia. Ha una predilezione per il giornalismo d’indagine, finalizzato alla ricerca della verità, che lo ha portato a seguire alcuni fra i principali casi di cronaca del nostro Paese.
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