Dove é finito il maresciallo Pierluigi Arnaudi?

E' passato veramente troppo tempo da quando la vita di Katia è stata stroncata da una spietata mano assassina.

Troppo tempo in termini investigativi: la pista si è raffreddata e continua a raffreddarsi.

Il Dna? La panacea per tutti i mali? Personalmente rimango sempre più perplesso. Sembrava che la scoperta dell'assassino fosse imminente e invece...

La mia mente in queste drammatiche occasioni torna sempre nostalgicamente al ricordo di quello che per me, fin da bambino, ha rappresentato il non plus ultra dell'investigatore.

Mi riferisco ai Racconti del Maresciallo scritti da Mario Soldati e poi adattati per la televisione. Eravamo ancora, a proposito di nostalgia, a cavallo tra gli anni 60 e 70.

Non ho alcun dubbio su questo: l'investigazione deve tornare ad ispirarsi a personaggi come quello creato da Mario Soldati il quale era a sua volta ispirato dagli investigatori di razza di una volta. Quelli che non potevano affidarsi alle indagini scientifiche ma non gliene importava molto perché avevano un fiuto eccezionale, erano dei veri e propri segugi che sapevano come si interrogava un testimone o un indiziato.

Dove è andato a finire quel sesto senso che riusciva a districarsi nel mistero e si reggeva su facoltà intuitive che ormai sembrano fantascientifiche?

Temo che ci si adagi troppo sulla prova scientifica e non si investighi più, o magari non abbastanza, in attesa degli esami di laboratorio che poi tanto quelli risolveranno tutto.

Nel frattempo, ancora, un assassino è in libertà. La gente dell'Alta Valle del Tevere e della Valtiberina toscana è in preda all'angoscia. Certo come potrebbe essere altrimenti.

A tal proposito, anche se non è allegro per tutti noi, io mi auguro che un assassino si aggiri tra di noi perché altrimenti significherebbe che è diventato 'uccel di bosco' e questo non faciliterebbe di certo la sua cattura.

E' stato il suo primo omicidio? Questa è una domanda molto inquietante ma non posso non pormela. Sarei propenso a pensare che possa esserlo. Il punto sostanziale è che ora quest'uomo non è più lo stesso, ha travalicato quella linea di confine dalla quale non si può più tornare indietro. E poi, chiunque egli sia, è estremamente pericoloso. In certe condizioni potrebbe uccidere di nuovo ed ora sarebbe molto più semplice. Sarà il suo ultimo omicidio? Questa è una domanda ancora più inquietante. Questo è un delitto d'impeto molto particolare e poi che cosa ha provato l'autore dopo? Anche questo è molto importante. E se trovasse un'altra Katia Dell'Omarino che si innamora di lui a tal punto da diventare un peso insopportabile?