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Mondo Politica: intervista a Roberta Giorni consigliere comunale di Anghiari

"La gente ha capito che c’è amore per il paese e l’operato di Polcri è arrivato ai cittadini"

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Da esordiente in assoluto, ha subito fatto centro: Roberta Giorni, imprenditrice titolare di un’azienda agricola nella quale lavora assieme al marito, è stata eletta consigliere comunale ad Anghiari nelle file della maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Polcri. E l’ambito dell’agricoltura è degnamento rappresentato anche stavolta.

Giorni, quanta è la soddisfazione per questo risultato?

“Tanta. L’esito delle urne è stato per me assolutamente gratificante e persino inatteso, perché si trattava pur sempre della prima esperienza e anche perché, assorbita come sono dal lavoro, non ho poi tanto tempo da dedicare alla vita sociale. A farmi piacere sono stati soprattutto i segnali di fiducia arrivati dagli elettori, che ora spero di non deludere, dimostrandomi all’altezza delle aspettative”.

Per un mese intero, da quando Alessandro Polcri aveva deciso di scendere nuovamente in campo, avevamo parlato di grande incertezza ad Anghiari fra i tre candidati sindaci. Poi i fatti hanno dimostrato che gli anghiaresi avevano le idee molto chiare. Che cosa è stato premiato, allora?

“Diciamo intanto che fra noi vi è stata molta prudenza, in particolare da parte del sindaco nel non dare nulla di scontato. Si percepiva il vento favorevole che stava tirando, però poi contano i voti: la gente ha capito che c’è profondo amore per il paese e l’operato di Polcri è arrivato fino ai cittadini. Due-tre anni dedicati al risanamento della situazione economico-finanziaria, poi l’avvento della pandemia ha aggravato la situazione per un altro anno e mezzo, ma c’è stato tempo per trasformare i progetti in cantieri. Semmai, ciò che è stato fatto non è stato pubblicizzato a sufficienza e, pur mancando un pizzico di comunicazione, è stato comunque sufficiente per inviare ai cittadini il messaggio di un’amministrazione che ha privilegiato i fatti e non le chiacchiere. E questo messaggio è arrivato”.

Per la professione che svolge, Lei diventerà di fatto la referente degli agricoltori in consiglio comunale?

“E’ presente in consiglio anche Matteo Del Barba, per quanto attualmente non faccia più l’agricoltore. Purtroppo, il settore tabacchicolo non offre a un giovane le allettanti prospettive di un tempo; inoltre, l’assenza in consiglio di due coltivatori presenti nella precedente legislatura quali Alessandro Neri e Maurizio Mencaroni fa in modo che a tempo pieno rimanga soltanto la sottoscritta. Come referente della categoria, tengo molto a ribadire che negli ultimi anni si è venuta a creare una frattura fra i cittadini e una parte degli agricoltori, per cui io vorrei dare un contributo per attenuare questo contrasto che non proviene da dentro Anghiari, paese di tradizione notoriamente solidale”.

Per meglio dire?

“Capisco che alcuni agricoltori possano creare fastidio perché non rispettano le regole, ma a causa di pochi operatori non si può criminalizzare una categoria che per la stragrande maggioranza è rispettosa dell’ambiente. L’agricoltura costituisce un comparto fondamentale per l’economia del Comune di Anghiari: creare allora questa frattura è deleterio, per cui bisogna lavorare in favore dell’ambiente”.

Una questione dibattuta in consiglio comunale, poi adoperata da un altro candidato come cavallo di battaglia della campagna elettorale, è stata anche quella relativa all’uso dei fitofarmaci in agricoltura. Qual è la sua posizione sull’argomento?

“Diciamo che qualcuno ha cavalcato il regolamento sui fitofarmaci per la tutela della salute. In realtà non sta così: esiste già, infatti, una regolamentazione data dal Pan (sigla che sta per Piano di Azione Nazionale), che si concentra proprio sulla sostenibilità dei fitofarmaci. Cliccando su Pan Toscana anche attraverso il telefonino, si apprendono informazioni sullo spirito della regolamentazione, concepita in chiave ancor più restrittiva dal nostro Ministero, rispetto a ciò che avviene negli altri Paesi europei. C’è un percorso per l’agricoltura che tende verso un uso di tecniche sempre più sostenibili, quindi le prese di posizione sui fitofarmaci avevano un valore meramente propagandistico e basta”.

Squadra di consiglieri in larga parte inedita, con quattro uomini e quattro donne. È quindi il caso di parlare di rinnovamento nella continuità?

“La presenza al 50% di uomini e donne offre una immagine di modernità effettiva, perché queste sono quote rosa di fatto. Fin dall’inizio, è regnata una bellissima atmosfera fra di noi, con un sostegno deciso anche dei giovani nei confronti di noi donne. La netta vittoria di Alessandro Polcri è il frutto di una lavoro di squadra condiviso”.                 

Redazione
© Riproduzione riservata
07/10/2021 09:51:16


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