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Mondo Politica: intervista a Lucia De Robertis consigliere della Regione Toscana

Madonna del Parto: il centrosinistra conosce il problema, mentre il centrodestra fa solo proclami

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Rappresenta Arezzo e la sua provincia nel consiglio regionale della Toscana. Lucia De Robertis, dopo l’esperienza nel consiglio comunale di Arezzo iniziata nel 2004, è stata successivamente assessore in due legislature e dal 2013 siede fissa sugli scranni dell’assemblea regionale fra le file del Pd, con rielezione nel settembre del 2020.

Consigliere De Robertis, in cosa si sta distinguendo l’attuale amministrazione regionale rispetto alla precedente?

“Il contesto è profondamente diverso. Ripresa economica post emergenza Covid, gestione del Recovery Fund, difficoltà nel reperimento delle materie prime, ora gli effetti dell’illegittima invasione russa dell’Ucraina, pongono problematiche diverse anche a chi amministra la Regione, rispetto alla situazione del quinquennio 2015 – 2020. E necessitano di risposte nuove, che stiamo costruendo. Penso al piano per la transizione ecologica, alla velocizzazione delle procedure amministrative per il pieno utilizzo dei fondi del Pnrr: abbiamo varato una legge sulle varianti urbanistiche proprio per questo. Penso poi alle importanti novità in materia di gestione dei rifiuti, con il progetto delle fabbriche di materiali che trasformano il rifiuto in risorsa; penso al ruolo di regia e supporto per la creazione, in Toscana, di una grande multi utility che tutela cittadini e imprese, anche sul versante delle tariffe energetiche. Tutto ciò, peraltro, è visibile guardando alla profonda riorganizzazione degli uffici regionali, fatta in questi primi due anni di legislatura proprio per meglio rispondere alle nuove sfide”.

Sulla vicenda della collocazione definitiva della Madonna del Parto è intervenuta alla fine la politica, però soltanto sul versante di centrodestra. Perché il centrosinistra non ha fatto altrettanto?

“Se per interventi si intendono dichiarazioni per la stampa o interrogazioni regionali a soggetti assolutamente privi delle competenze decisionali, sono d’accordo con questa osservazione. Forse perché il centrosinistra, diversamente dagli esponenti aretini della destra in Regione, sanno dove stanno le responsabilità per decidere sulla delicata vicenda. E su di esse intervengono. Magari senza troppi proclami, sapendo che la questione è complessa, che è oggetto di pronunce della magistratura, da affrontare, perciò, con attenzione e cognizione di causa. Laddove questa manca, vedo che si sopperisce con iniziative del tutto velleitarie”.

Sanità: c’è preoccupazione in Valtiberina per ulteriori depotenziamenti. Quali garanzie può dare la Regione ai territori cosiddetti marginali?

“Le preoccupazioni vanno sempre ascoltate. E bisogna farsene carico, quando legittime. Quando non fondate, invece, occorre spiegarlo ai cittadini. Un lavoro in cui dovrebbero impegnarsi in primis le istituzioni territoriali, anche se di colore diverso. C’è un problema generale di reperimento dei professionisti, dovuto agli effetti di politiche formative nazionali che oggi vediamo errate. Sui quali né i governi di centrodestra, né i governi di centrosinistra, né quelli tecnici, in passato sono intervenuti. Ed è questa la priorità da affrontare, a livello nazionale, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Ovunque essi abitino. Detto ciò, occorre però riconoscere l’evidenza di un presidio ospedaliero operativo per la Valtiberina, il progetto per la realizzazione di una casa di comunità di tipo Hub a Sansepolcro, la disponibilità di dodici nuovi posti letto per la Valtiberina nell’ospedale di comunità, la costruzione di una centrale operativa territoriale dedicata alla zona. Che siamo riusciti a far tornare autonoma, con pazienza e grazie all’impegno dell’Asl a garantire i numeri necessari per tornare indietro rispetto alla ‘zonona’. Infine: la scorsa settimana dalla Regione sono arrivati 850mila euro per la completa attuazione della strategia per le aree interne in Casentino e Valtiberina. Tutte risorse dedicate al sociosanitario”.

Nel 2023 si tornerà a votare per le politiche: la linea tracciata da Enrico Letta può essere quella vincente e per quale motivo?

“In questo anno di guida del Pd, il segretario Letta ha saputo posizionare il partito sulla linea politica più avanzata che il contesto partitico italiano esprime in termini di riformismo, tutela dei diritti, giustizia sociale, ancoraggio essenziale all’Europa. È il risultato di un lavoro di squadra in un partito inclusivo e che non teme di porsi alla guida di un processo di allargamento del campo progressista. Che non è sommatoria aritmetica di consensi, ma costruzione di un progetto coeso e condiviso per il Paese. La linea è giusta, perché è quella di un riformismo europeo che non lascia indietro nessuno e che vuole un Paese dinamico, aperto, accogliente, giusto. Quel che sta facendo il Pd nel campo progressista, purtroppo per la salute della nostra democrazia, non si sta realizzando a destra, dove la competizione fra i partiti sta sfociando in una guerra per la rappresentanza dei peggiori istinti sociali, oltre che per la leadership di un sovranismo ormai fuori dalla storia. Tutto questo, purtroppo, si trasferisce anche a livello locale: questa crisi del centrodestra è evidente ogni giorno anche in Regione”.

Guerra in Ucraina: quante probabilità vi sono di una soluzione auspicata per la situazione in atto?

“La guerra in Ucraina è una violazione del diritto internazionale voluta da Putin. L’Ucraina ha tutto il diritto di difendersi da questa barbara e ingiustificabile aggressione, con l’aiuto della comunità internazionale, che ha il dovere della solidarietà. Finché la Russia proseguirà nella sua aggressione, Kiev dovrà difendersi. Ed essere aiutata a farlo. Ritengo, purtroppo, che Putin difficilmente recederà a breve dalla sua scellerata scelta, fintantoché potrà contare, anche in occidente, di simpatie e ammiccamenti politici, che si vogliono far passare per libertà di espressione, ma sanno tanto di collaborazionismo prezzolato che allontana ulteriormente il diritto alla pace del popolo ucraino”.

Redazione
© Riproduzione riservata
25/05/2022 09:18:27


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