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Mondo Politica: intervista a Francesco Serini consigliere comunale a Citerna

"Il centrosinistra stia portando avanti un'opposizione onesta ed equilibrata"

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Prima esperienza fra gli scranni consiliari anche per Francesco Serini, giovane che siede in minoranza a Citerna con la lista “Citerna Bene Comune”. Figlio di Claudio, sindaco di Citerna dal 1999 al 2009, Serini fa parte della commissione urbanistica e sul piano squisitamente politico milita nelle file di Rifondazione Comunista.

Serini, nella sua decisione di candidarsi c’è stato anche lo stimolo del padre e che tipo di consigli, eventualmente, Le ha dato?

“Più che uno stimolo, mio padre per me è sempre stato un grande esempio da seguire. Il suo trascorso da sindaco del nostro Comune non ha influito direttamente sulla mia decisione di candidarmi, ma di certo mio padre fin da piccolo ha cercato di farmi capire quanto sia importante adoperarsi per il bene della propria comunità, poi il resto è venuto di conseguenza. La politica, a parere mio, deve essere lo strumento grazie al quale una società progredisce senza lasciare indietro nessuno, quindi ho sempre cercato di mettermi a disposizione del mio Paese e dei miei concittadini ogni qualvolta ve ne sia stata la possibilità”.

Lei è membro della commissione urbanistica: i due anni di Covid-19 hanno inciso nella programmazione e nell’attività della commissione?

“Sicuramente, il Covid-19 ha innescato una battuta di arresto un po’ in tutti i campi. Una brusca frenata che fortunatamente sembra (speriamo!) ci stiamo lasciando alle spalle. Comunque, in questi due anni i lavori della commissione sono andati avanti e devo ammettere che c’è quasi sempre stata serenità nell’affrontare le varie questioni. Forse la tematica più importante affrontata in commissione è quella incentrata sulla riduzione del rischio idraulico lungo l’asta del Tevere e dei principali affluenti, con particolare attenzione al torrente Sovara, che in più di una occasione ha causato problemi all’abitato di Pistrino. Una questione annosa e di certo non liquidabile con qualche riga. L’amministrazione ha portato sul tavolo un nuovo progetto per la messa in sicurezza del torrente Sovara che, come quelli già elaborati in passato, risulta essere un’opera enorme (circa 14 milioni di euro) e discretamente impattante per il nostro territorio. A mio avviso, bisognerebbe cercare di ragionare su soluzioni decisamente più sostenibili, come ad esempio l’intervento fatto oramai diversi anni fa, che andò ad abbassare il letto del torrente e a ripulirne gli argini; tale intervento riuscì a contenere le esondazioni del Sovara per molti anni, non andando poi ad incidere in maniera così marcata nelle casse dello Stato (che poi sono le nostre)”.

Su cosa ha lavorato bene e su cosa è invece mancata l’amministrazione del sindaco Enea Paladino?

“Abbiamo passato da poco il famoso “giro di boa” e credo quindi che solo a fine mandato si possano tirare bene le somme sull’operato di questa amministrazione. Certo è che, a oggi, ancora le parole hanno un distacco abissale sui fatti, dunque - come ho precedentemente detto - è ancora presto per dare un giudizio completo. L’analisi parziale che faccio è incentrata sulla grande promessa di cambiamento fatta in campagna elettorale dalla lista che ha portato Paladino ad essere il sindaco di questo comune; stiamo uscendo dalla fase pandemica e ci aspettiamo che l’amministrazione lavori per far ripartire le attività che il virus ha per forza di cose messo in ghiaccio. Ahimè, di fermento ne sento ben poco e questo non è di certo un buon segnale. Per inclinazione mia, le carenze che vedo predominanti nell’operato dell’amministrazione sono quelle relative alle politiche sociali e giovanili. Nella precedente legislatura abbiamo sostenuto con forza l’operato dell’assessore Matteo Pellegrini (in ambito appunto sociale e giovanile), che non con poca difficoltà ha lavorato per far partire numerose attività che purtroppo questa amministrazione ha deciso di non portare avanti. Oltre al mero sostegno rivolto ad alcune associazioni locali che si occupano anche di politiche giovanili, abbiamo davvero troppo a cuore le sorti dei nostri ragazzi per assistere a un immobilismo come questo. I giovani devono essere il fulcro della vita politica di una comunità, ma per raggiungere questo obiettivo vanno resi protagonisti; il progetto “Parola ai Giovani”, partito appunto durante l’assessorato Pellegrini, avrebbe dovuto avere - a nostro parere - continuità e iniezione di nuove idee, perchè avrebbe potuto realmente essere uno strumento di fondamentale importanza all’interno della nostra comunità. Ci chiediamo quindi veramente quali siano le intenzioni dell’amministrazione per questa delicata tematica; ad oggi c’è lo zero assoluto”.

Quasi due anni, ancora (salvo sorprese), poi Citerna tornerà alle urne. Il centrosinistra si sta già riorganizzando per riprendere il timone dell’amministrazione?

“Nonostante la sconfitta elettorale, credo che il centrosinistra stia portando avanti un'opposizione onesta ed equilibrata nel nostro Comune, mai scivolata nell’opportunismo politico e nel becero screditare l’amministrazione sempre e comunque. Ci sono state diverse occasioni in cui l’agire dell’esecutivo ha incontrato il nostro benestare, questo credo sia una delle cose più importanti in ambito politico, merce rara se guardiamo in ambito nazionale. Voglio essere onesto: in questi due anni, dovremo essere più presenti ed incisivi nel dibattere in consiglio le istanze che i nostri cittadini ci riportano, e arriveremo poi a fine mandato a giudicare, come ho precedentemente detto, l’operato dell’amministrazione Paladino”.

Prima, però, l’Italia tornerà a votare per le politiche. Quali scenari prefigura, dal momento che il ritorno al bipolarismo sembra sempre più probabile?

“Oramai da anni stiamo assistendo al decadimento totale della buona politica, abbiamo completamente distrutto ogni processo di formazione che un tempo portava giovani attivisti a crescere culturalmente e umanamente in una logica di partito per il conseguimento di obiettivi comuni. Questo meccanismo non esiste più, lo possiamo toccare con mano ogni giorno. Credo che la tendenza al bipolarismo sia frutto di quanto detto: una visione sommaria delle problematiche del nostro Paese e di come si possa agire per risolverle. Milito da 14 anni nel Partito della Rifondazione Comunista; innumerevoli sono state le battaglie che abbiamo intrapreso nella ricostruzione di quella sinistra che ad oggi risulta ancora essere la grande assente dal nostro panorama politico. In totale controtendenza con quello che sta succedendo in Europa e nel Mondo dove, anche con avvenimenti recenti, possiamo renderci conto del fatto che in molti Paesi una sinistra c’è ed è riuscita a rimettersi a disposizione delle classi sociali in difficoltà, al fianco dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti e dell’ambiente. Una sinistra nettamente schierata contro il neoliberismo e il capitalismo che stanno trascinando la nostra società verso la distruzione dell’ecosistema. Questo è quello per cui anche il circolo di Rifondazione Comunista di Citerna continuerà a lottare”.

Redazione
© Riproduzione riservata
04/07/2022 09:36:26


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