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Mondo Politica: intervista ad Alessandro Del Bene segretario Pd di Sansepolcro

"In città non é cambiato nulla e i tanti problemi sono rimasti irrisolti"

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Dal dicembre del 2021, ricopre il ruolo di segretario dell’Unione Comunale di Sansepolcro del Partito Democratico. Alessandro Del Bene, dopo la parentesi politico-amministrativa degli anni ’90 (è stato assessore a Palazzo delle Laudi), è tornato in pista con le elezioni comunali dello scorso anno, per poi assumere la segreteria del Pd.

Del Bene, l’esito delle elezioni per il presidente della Provincia di Arezzo che cosa ha sostanzialmente dimostrato?

“Che il modo abbastanza arrogante tenuto dalla oramai ex presidente non ha pagato, anche nell’indizione della data della consultazione, che ha fatto fuori gente del centrosinistra. Un atteggiamento, questo, che alla fine si è ritorto contro di lei. Poi, è molto probabile che all’interno del centrodestra vi fosse qualche conto da “saldare” in seno ai vari partiti, ma di questo non mi occupo. Penso che il vero motivo sia stato però quello che ho indicato sopra”.

Cosa può voler dire per la Valtiberina avere un presidente della Provincia di sua provenienza?

“Indipendentemente dall’ambito geografico, ad Alessandro Polcri facciamo gli auguri di buon lavoro. Lo abbiamo appoggiato, come anche si può dedurre da una lettura del voto che mi sembra abbastanza… chiara. L’importante è che ora sia un presidente dei Comuni e del territorio; per quanto ci riguarda, visto che Polcri è espressione del centrodestra, ma che è salito anche con i voti del nostro schieramento, dobbiamo fare in modo che non vi sia contrapposizione politica quando vi sono in gioco gli interessi della comunità. La Provincia, seppure depotenziata rispetto a prima, conserva comunque competenze importanti in materia di edilizia scolastica e viabilità. Sul secondo dei due argomenti, è sufficiente pensare alla situazione dei Comuni montani per rendersi conto di quanto sia necessario intervenire”.

Sul primo anno di amministrazione del sindaco Fabrizio Innocenti, il Partito Democratico è uscito con una nota piuttosto pesante. Quali le pecche principali?

“In testa vi è senza dubbio il capitolo dei lavori pubblici: lavori fermi da giugno alla scuola media “Buonarroti” e studenti dentro i container, secondo ponte sul Tevere non ancora concluso e lavori per la viabilità di collegamento mai iniziati. A livello di decoro cittadino, non è cambiato nulla: pochissime le manutenzioni fatte, i giardini pubblici versano in stato di abbandono e vi è sporcizia nei vicoli. In tema di politiche sociali, a fronte di una situazione grave di emergenza per i rincari sconsiderati delle utenze, l’amministrazione stenta a spendere le risorse già messe a bilancio e a parte le dichiarazioni d’intenti tutti i problemi sono rimasti senza soluzione”.

Lei è segretario politico del Partito Democratico di Sansepolcro da un anno esatto. Già da quel momento è iniziato il nuovo corso del Pd anche in ambito locale?

“Sì e adesso il livello locale prende atto di quanto accade a livello nazionale dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre scorso. Dispiace – questo lo debbo evidenziare – che si continui a parlare molto di candidati, di possibili segretari e di poltrone, mentre poco ci si sofferma sui contenuti in un momento nel quale siamo tutti intenti a riscrivere la Carta dei Valori. Diciamo che, nell’arco dei 15 anni di vita del partito, questo è il primo vero momento di riflessione sulla funzione, sul ruolo e sull’identità che il Pd vuole assumere. Speriamo ora che la Carta venga approvata entro il 15 gennaio”.

A livello locale, avete fornito e state tuttora fornendo la dimostrazione di come il centrosinistra possa essere unito. Perché non succede questo in ambito nazionale?

“A Sansepolcro, sul piano politico-amministrativo, lo scorso anno abbiamo fatto insieme la campagna elettorale per lo stesso sindaco, per cui ritengo che sia giusto e corretto andare avanti. A livello nazionale, auspico che il centrosinistra riesca a fare un fronte comune: mi pare che, tanto al centro con la coalizione Renzi-Calenda quanto dalla parte del Movimento 5 Stelle, vi sia l’esigenza primaria di tirare l’acqua al proprio mulino per soli fini di visibilità, quando invece dovremmo cercare una comunanza di vedute, perché alla fine siamo più vicini di quanto vogliamo far credere. Spero allora che si percorra una stessa direzione in vista delle prossime elezioni”.    

Redazione
© Riproduzione riservata
21/12/2022 11:09:59


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