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Mondo Politica: intervista a Tonino Giunti consigliere comunale a Sansepolcro

"Abbiamo fatto promesse in campagna elettorale e intendiamo mantenerle"

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È in consiglio comunale a Sansepolcro dal 2016, con la differenza che fino al 2021 è stato all’opposizione (dopo essere stato candidato sindaco), mentre ora siede in maggioranza con la lista “Borgo al Centro”. Tonino Giunti, ingegnere e insegnante in pensione, è una persona molto attenta alle dinamiche cittadine e il sindaco Fabrizio Innocenti gli ha assegnato la delega ad arredo e decoro urbano.

Giunti, in che modo sfruttare gli eventuali fondi provenienti dal Pnrr? 

“Non mi risulta che siano usciti bandi Pnrr relativi all’arredo urbano, per cui gli interventi che saranno in essere sono investimenti comunali e statali”.

Trasporto pubblico locale: c’è la volontà da parte dell’amministrazione perché si arrivi all’abbonamento unico per gli studenti toscani che frequentano le scuole umbre?

“Questo problema, sollevato in consiglio comunale, è soltanto la punta dell’iceberg delle problematiche emerse dall’inizio della scuola nel trasposto pubblico locale in Toscana. Premetto che l’amministrazione a cui appartengo non c’entra niente su questo argomento. Spiego il perché e illustro quello che è scaturito in consiglio comunale. Tutto nasce nel 2010, dopo i tagli operati dai governi di allora, quando la Regione Toscana con l’assessore Ceccobao decise di fare una riforma per reagire ai tagli. Per la gara del trasporto pubblico locale si può dire che la Toscana sia stata la prima regione a fare riforme per reagire ai tagli dei governi, l’incertezza sul futuro delle Province. Fu fatto un accordo con le 10 Province, il circondario empolese e 287 Comuni per una gara unica che efficientasse il servizio e lo affidasse a una sola azienda; il risparmio previsto per la Regione Toscana era di 370 milioni in 9 anni; l’appalto è stato fatto per un importo di 4 miliardi in 9 anni. Uscì quindi una legge regionale, la n. 65 del 2010, a cui seguirono 4 decreti, l’ultimo dei quali il n. 492/2012 “intesa con gli enti locali per la definizione della rete e delle risorse”, definiva risorse e chilometri. E qui ci si accorge di qualcosa: la rete sarà di 100 milioni di chilometri, invece dei 105 attuali; saranno 195 milioni di euro per i servizi (160 milioni all’anno di euro dalla Regione + 35 milioni dagli enti locali + Iva a carico degli enti locali). Saranno riprogettate le linee: livello di servizi rafforzato nelle città, garantite corse extraurbane dei pendolari, ottimizzazione delle corse nelle aree a domanda debole. Quindi alla fine tagli e comuni che devono sborsare dalle loro tasche. La gara a livello europeo fu vinta da Regiè Autonome del Trasports Parisiens, presente come trasporti in 14 Paesi al mondo e terzo operatore al mondo per i trasporti.  Autolinee Toscane è una sua filiale. Tutto bene allora? Dite voi? Ai primi di ottobre, con un servizio partito il 10 di settembre la Regione Toscana, ha ricevuto più di mille reclami, il triplo di quelli pervenuti nello stesso periodo dell’anno precedente. Purtroppo, nell’assegnare il territorio toscano ad un unico gestore, forse non si tenuto conto della complessità del territorio, con aree diverse, a livello di altitudine, di strade e di popolazione. Quello che dispiace è che Autolinee Toscane doveva essere consapevole della situazione del Tpl toscano, tramite il capitolato d’appalto della Regione, e soprattutto dei due anni di contratto ponte. Ma veniamo ai problemi della Valtiberina. Fino allo scorso anno il gestore finale delle linee valtiberine, toscane ed umbre, era Busitalia, che aveva gestito gli abbonamenti a mezzo tra Toscana e Umbria. Con i due gestori, per la parte toscana At e per la parte umbra Busitalia sono sorti dei problemi negli abbonamenti: si parla di studenti. Spiego brevemente. At ha queste fasce: fascia 1 (0,1-10 km) 308 euro annui; fascia 2 (10,1-20 km) 398 euro; fascia 3 (20,1-30 km) 500 euro. Busitalia ha questi importi: Busitalia linee 288 e 289 fra Sansepolcro e Città di Castello Piazza Garibaldi 300 euro, mentre Busitalia, sostitutivo della ex Fcu tra le stazioni dei treni di Sansepolcro e Città di Castello 250 euro. Ecco spiegato il problema del ragazzo che arriva a Sansepolcro, da altri Comuni o da frazioni e vuole andare a Città di Castello che deve fare 2 abbonamenti, con cifre abbastanza elevate. Però stride un altro fatto: la differenza di abbonamento che c’è tra i ragazzi che da Sansepolcro vanno a scuola a Città di Castello, rispetto ai ragazzi che da Sansepolcro frequentano le stesse scuole superiori a Caprese o a Pieve Santo Stefano: alberghiero e professionale e istituto tecnico agrario. A fronte dei 250-300 euro, spendono rispettivamente 500 e 398 euro. Forse le scuole gestite dalla Provincia del nostro territorio dovrebbero essere maggiormente tutelate, quindi auspico un riequilibrio di questi abbonamenti. Poi la riprogettazione delle linee a carico dei Comuni che, come specificato nel Dgr, devono partecipare alle spese. Quindi immagino tagli su tagli sul nostro territorio montano. Ultimo aspetto, le coincidenze tra mezzi diversi di trasporto, pullman e treno, da prendere in considerazione e far rispettare. Se una persona ha un ritardo col treno per arrivare ad Arezzo e non fa in tempo all’ultimo pullman per Sansepolcro, se non ha chi va a prenderlo, dorme ad Arezzo. Comunque dopo tutto questo, l’incontro tra Busitalia, At, la Regione Toscana, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia (che ha la delega sui trasporti) per le problematiche degli abbonamenti sovrapposti, è stata fatta ad agosto 2022, però non sono riusciti a raggiungere un accordo. L’argomento Tpl è stato rinviato dal consiglio comunale alla Commissione Affari Generali, che dovrà lavorare per le problematiche”.

Si è battuto molto perché la Valtiberina avesse un suo rappresentante in Ente Acque Umbre Toscane. Crede però che con l’attuale presidente, anche se non di zona, qualcosa possa finalmente cambiare?

“Sì, ho fatto un paio di mozioni all’Unione dei Comuni sulla necessità di avere un rappresentante della Valtiberina in seno all’Eaut. Devo dire grazie al lavoro di avvicinamento tra l’Unione dei Comuni e l’Eaut, svolto dai sindaci dell’Unione e in particolare dai due presidenti, Franco Dori e poi Alfredo Romanelli. Grazie appunto a tutto il lavoro svolto, è stato tenuto un incontro nella sala del consiglio di Sansepolcro fra noi consiglieri dell’Unione con il presidente dell’Eaut, il suo direttore e il legale sempre dell’ente. Si sono chiariti tanti aspetti e si è chiuso l’incontro con la promessa di risentirsi e da parte dei vertici Eaut, di essere a disposizione per risolvere i problemi irrigui della Valtiberina. Tanto per citare un esempio, per il piano irriguo che non è stato completato, mancando la zona di Gricignano, l’Eaut ha completato le opere di adduzione, manca la parte distributrice finale che adesso dovrebbe spettare anche come realizzazione al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, per una legge del 2017, mentre prima è stato fatto tutto dalla Comunità Montana, I due enti ora, stanno dialogando per risolvere l’annoso problema”.

Una parte di città attende dall’amministrazione comunale i primi tangibili risultati dopo il lavoro compiuto nel primo anno. Il 2023 sarà l’anno in cui si vedrà qualcosa di concreto?

“Dopo 5 anni all’opposizione, ora che sono nell’amministrazione cittadina da 15 mesi, mi sono reso conto delle difficoltà nel risolvere i problemi di Sansepolcro. E durante la campagna elettorale, sono state fatte delle richieste da parte della popolazione delle varie zone di Sansepolcro e altre promesse sono state fatte da noi. Tanti di questi progetti, sono già in fase di studio e/o a bilancio. Guai considerarne uno alla volta, soltanto. I tempi non saranno brevi, come purtroppo accade nella pubblica amministrazione: si deve trattare con tanti enti”.

Redazione
© Riproduzione riservata
06/02/2023 12:03:39


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