Tim batte le stime, nel 2022 i ricavi da servizi crescono dell’1,3%

Fatturato a 14,6 miliardi. Tendenza in miglioramento nel quarto trimestre
Si chiude con risultati superiori alle stime il 2022 di Tim. Se i ricavi totali ammontano a 15,78 miliardi (+3,1%) , quelli da servizi si fissano a 14,6 miliardi di euro, in aumento dell’1,3% quando le previsioni della società lo vedevano in calo tra l’1 e il 3% (nella parte bassa della singola cifra). Determinanti il contributo positivo del Brasile e il miglioramento del mercato domestico. L’ebitda, che esprime la marginalità lorda del gruppo delle telecomunicazioni, cala del 6,7% a 6 miliardi, ma anche qui le stime aziendali parlavano di un calo nella parte alta della singola cifra, ossia tra il 7 e il 9%. Un miglioramento del quadro che si evidenzia nel quarto trimestre dell’anno scorso, quando i ricavi da servizi salgono del 3,6% rispetto all’anno passato, a 3,9 miliardi di euro, mentre l’ebitda avanza del 2,7%, a 1,5 miliardi di euro invertendo la tendenza negativa dei trimestri precedenti.
Nel corso degli ultimi tre mesi dell’anno, spiegano dal gruppo, sono proseguite le azioni di contenimento dei costi portando nell’intero anno una «riduzione rispetto al trend inerziale» di circa 337 milioni di euro, «raggiungendo il 112%» dell’obiettivo fissato per il 2022. L’indebitamento finanziario netto contabile è pari a 25,37 miliardi di euro, quello rettificato al netto di contratti di lease è di 20,015 miliardi, in aumento di 2,442 miliardi.
Scendendo nel dettaglio delle parti di cui si compone Telecom, la rete di NetCo ha chiuso l'anno con un calo del 4% dei ricavi totali e del 4% dei ricavi da servizi. Al 31 dicembre gestiva 16 milioni di accessi fissi, con una quota di mercato dell'80%. Tim Consumer (servizi al grande pubblico) registra a sua volta un calo del 9% dei ricavi totali e del 7% da servizi, mentre Tim Enterprise (i grandi clienti e la pubblica amministrazione) registra un +8% dei ricavi totali e un +11% dei ricavi da servizi.
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