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Mondo Politica: intervista a Barbara Croci, segretario provinciale aretino del PD
"E' iniziato un nuovo corso per il Partito Democratico, siamo in una fase di riorganizzazione"
È stata da poco eletta segretario provinciale aretino del Partito Democratico: la sua mozione congressuale è risultata vincente e grazie a Barbara Croci c’è per la prima volta nell’Aretino un segretario politico donna. La Croci è di Anghiari e nel suo Comune ha un passato da assessore, poi da segretario comunale del Pd e dal 2021 è anche consigliere comunale.
Croci, con Lei alla segreteria provinciale aretina del Pd possiamo affermare che è iniziato un nuovo corso per il partito?
“Sì, è iniziato perché il congresso provinciale è venuto dopo quello nazionale e regionale e quindi siamo in una fase di riorganizzazione del partito che sta dentro quella costituente dettata da Enrico Letta. Poi c’è stato il congresso dal quale Elly Schlein è uscita eletta segretario nazionale e ora siamo a discutere sulla revisione dello statuto. A livello provinciale si è tenuto il congresso con le due mozioni; un congresso territoriale diverso dai precedenti e più trasversale, come confermato dal risultato: siamo andati sopra dell’11% e il 27 novembre scorso vi è stato l’insediamento e nella preparazione di esso vi è stato il passaggio chiave per la gestione condivisa del partito. Presidente e ufficio di presidenza verranno definiti su indicazione della minoranza, mentre la direzione del partito tiene conto delle percentuali raccolte dalle due mozioni, quindi il 61% e il 39%. Nella formazione degli organismi esecutivi, la mia posizione è chiara: non rinunciare alle competenze e a chi può portare un contributo importante, al di là del posizionamento congressuale. L’assemblea del 27 novembre è stata partecipata a livelli mai registrati negli ultimi tempi: 260 persone sul totale delle 290 aventi diritto al voto; a questo, aggiungere il clima molto disteso che ha caratterizzato i lavori, con molte facce sorridenti. E poi la novità della mia persona, in quanto primo segretario provinciale donna in assoluto”.
Da neo-segretario del partito, ha subito preso una ferma posizione sulla scelta di Creti quale stazione MedioEtruria dell’alta velocità. Una decisione prettamente politica a danno del territorio aretino?
“Sì, perché è una soluzione che di tecnico ha poco, se non nulla. Sono infatti prevalsi gli interessi politici di un solo partito: la Lega che, mettendo da parte Arezzo e il suo comprensorio, ha ceduto alle spinte della Regione dell’Umbria, dal momento che nel 2024 andrà al voto e che è governata da una presidente leghista, in questo favorita dal ministro Matteo Salvini. Una indicazione che non tiene assolutamente conto delle direttive europee per un trasporto più sostenibile e del fatto che la zona individuata trova poche giustificazioni: è fuori dalla possibilità di realizzare lo scambio ferro-ferro, insiste in un contesto privo di infrastrutture adeguate e in una zona con rischi idraulici e di grande pregio ambientale. Una scelta miope, che mette a rischio inedite possibilità di sviluppo sostenibile e di rilancio produttivo e turistico dei nostri territori. La città di Arezzo e intere vallate interne verrebbero penalizzate: pensiamo alla Valtiberina, al Casentino e a gran parte della Valdichiana, che perderebbero un’occasione storica di facile collegamento con l’alta velocità. Su questo disastro, come Partito Democratico provinciale lavoreremo per resistere e faremo presto un punto con il presidente della Regione Toscana, con l’assessore Stefano Baccelli e con i nostri rappresentanti regionali. Penso poi che il centrodestra abbia le sue belle responsabilità su questa vicenda. Intanto, ci domandiamo cosa ne pensi di tutto questo la deputata Tiziana Nisini, eletta nel collegio di Arezzo che, invece di fare gli interessi della sua gente, resta a guardare. Stessa cosa vale per il consigliere regionale Marco Casucci. Ci domandiamo poi cosa ne pensi il segretario provinciale della Lega, Gianfranco Vecchi, che è rimasto in silenzio. Tutto il centrodestra aretino, compresi il sindaco del Comune capoluogo e il presidente della Provincia nonché sindaco in Valtiberina, dimostrano una grande debolezza accettando, al di là di qualche dichiarazione, una decisione imposta dalla Lega e così penalizzante per la città e per tutto il territorio”.
Dopo quasi dieci mesi dalla sua elezione a segretario nazionale del partito, Elly Schlein sta riuscendo nel suo intento?
“Elly Schlein è un segretario molto giovane ed è cresciuta nel tempo, nell’impegno e nella presenza. Sta dimostrando competenza su tutti gli argomenti, per sui sono fiduciosa su una crescita del partito alle prossime elezioni europee”.
Tornando infine al suo ruolo di segretario provinciale aretino, ha in mente una riorganizzazione del Pd anche per comprensori?
“Nel mio programma, la riorganizzazione è un aspetto fondamentale. Tre le novità che voglio apportare: l’istituzione di una consulta che lavorerà per tenere insieme il mondo degli amministratori e l’aspetto politico del partito, ma ci rivolgeremo anche alle associazioni; la creazione di squadre operative per deleghe e i coordinatori delle singole squadre terranno i collegamenti con la segreteria, quindi si tratta in pratica di adottare una gestione partecipata; la suddivisione in zone – e parlo appunto di comprensori – che finora non hanno trovato funzionamento, anche perché nello statuto del partito non esistono organismi territoriali intermedi fra il provinciale e le unioni comunali. Mio intento è quello di dar vita a un coordinamento fra le segreterie delle unioni comunali e il responsabile zonale, ovviamente da individuare, allo scopo sempre di allargare molto la gestione del partito, ma anche per creare un livello territoriale e vantaggi per la Valtiberina, come per le altre vallate”.
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