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"Questo mondo non fa più per me": l'addio triste di Cesare Prandelli alla Fiorentina
"Mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono"
Cesare Prandelli ha rassegnato le dimissioni e non sarà più l'allenatore della Fiorentina. Il tecnico ed ex Ct della Nazionale ha deciso di lasciare la panchina viola e forse il mondo del calcio. Con la Fiorentina aveva collezionato appena 5 vittorie in 21 giornate di campionato. Dopo la sconfitta contro i rossoneri Prandelli non si era presentato in conferenza stampa a causa di un leggero malessere accusato a fine gara. Al suo posto è pronto a tornare sulla panchina viola Beppe Iachini, a cui Prandelli era subentrato a inizio novembre.
"Assurdo disagio, lascio per rispetto dei tifosi"
In una lettera aperta pubblicata sul sito della Fiorentina, Cesare Prandelli ha spiegato i motivi del suo addio ai viola. "La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina... In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono... Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti".
La lettera integrale pubblicata sul sito acffiorentina.com
Firenze, 23 marzo 2021. È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me.
La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire.
Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono.
Cesare Prandelli
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