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Mondo Politica: intervista a Paolo Carlini vicesindaco del comune di Citerna

“I fondi del Pnrr per la pubblica amministrazione sono stati una importante risorsa"

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Lavori pubblici e ambiente sono le materie delle quali si occupa Paolo Carlini, vicesindaco di un Comune di Citerna che si avvia anch’esso verso il rinnovo della legislatura nella prossima primavera. Fra gli assessori della squadra guidata dal sindaco Enea Paladino, Carlini è senza dubbio uno molto attivo e lo dimostra anche l’intervista che con lui abbiamo realizzato.

Vicesindaco Carlini, in che modo Citerna sta utilizzando i fondi del Pnrr?

“I fondi del Pnrr per la pubblica amministrazione sono stati una importante risorsa. Grazie a essi, infatti, un piccolo Comune come quello di Citerna è riuscito ad avere una importante boccata di ossigeno ed è riuscito a portare avanti progetti che per molto tempo erano rimasti nel cassetto. Come amministrazione comunale abbiamo spaziato, grazie al Pnrr, su tutte le tematiche che ci stavano a cuore: siamo andati a investire quasi 3 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, percependo finanziamenti per la scuola media e per la elementare, fino a quella per l’infanzia. Abbiamo intercettato fondi per la ristrutturazione del vecchio palazzo comunale e abbiamo sistemato la vecchia Casa Gnaldi nel centro di Citerna; abbiamo intercettato fondi per l’efficientamento energetico; infatti, a breve partiranno i lavori per un significativo stralcio di interventi. Siamo andati a partecipare a bandi in forma associata per la riqualificazione di tutti i centri urbani e a breve, entro la fine dell’anno, prenderà il via un vecchio cantiere per la risistemazione del vecchio mattatoio di Pistrino e la riqualificazione di un’area molto importante all’interno del centro abitato della stessa frazione, pertanto i nostri fondi e quelli del Pnrr sono stati utilizzati per la sistemazione dei centri abitati”.

Quale obiettivo l’amministrazione di Citerna non è riuscita a conseguire, anche per motivi contingenti?

“Purtroppo, a causa di innumerevoli motivi, uno degli obiettivi che ci eravamo preposti a inizio mandato, non siamo riusciti a portarlo a termine: la revisione e il rifacimento del nostro piano regolatore. Anche per i vincoli stringenti che l’autorità di bacino ha posto nel nostro territorio, rivedere il piano regolatore in questo momento era particolarmente difficile e avrebbe comportato forti limitazioni. Grazie anche alla progettazione che abbiamo affidato per la messa in sicurezza del torrente Sovara, senza dubbio nel breve-medio periodo questi vincoli verranno meno e pertanto ci porteranno – speriamo nel corso del secondo mandato – a compiere quella che era la nostra volontà fin dall’inizio, appunto la revisione del piano. Pertanto, a oggi è un obiettivo mancato”.

In tema di ambiente, cosa ha in mente l’amministrazione di qui a fine mandato?

“Sto lavorando per poter incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti all’interno del nostro Comune. Quando siamo entrati nel 2019, la quota era sotto il 62% di raccolta differenziata, a oggi siamo quasi al 70%; grazie indubbiamente al lavoro che faremo e che stiamo portando avanti con Sogepu, entro la fine dell’anno riusciremo ad avere un “porta a porta” avanzato, pertanto andremo con la rimozione di tuti i cassonetti stradali relativamente a plastica e vetro e riusciremo ad avere un “porta a porta” spinto, in modo da poter incrementare gli indici di raccolta differenziata. Stiamo inoltre lavorando sui dei regolamenti di polizia rurale e a un adeguamento sul regolamento dei fitofarmaci, perché a nostro parere è fondamentale avere regolamenti chiari e precisi per un rispetto di tutte le normative”.

Oltre che sulla cultura, con la candidatura a capitale per il 2026, l’Alta Valle del Tevere sta collaborando anche sul piano imprenditoriale, come dimostra il convegno di Città di Castello. Dal suo punto di vista, la collaborazione economica è già in atto?

“La candidatura del territorio a capitale della cultura è indubbiamente un motivo di vanto per le nostre amministrazioni. Vogliamo ricordare che in passato queste terre hanno dato i natali a molti importanti artisti (pittori, matematici ecc.) e sono ricche di importanti opere di pittori e scultori; abbiamo importanti segni di un passato florido, pertanto credo che l’Alta Valle del Tevere meriti di essere riconosciuta come capitale. A livello economico, anche a seguito del convegno che si è tenuto in questi giorni, abbiamo visto che il nostro territorio è ricco di imprese attive e che hanno una media molto più alta rispetto a quello che è il livello nazionale. Ed è quindi un altro motivo di vanto: avere aziende che riescono a mantenere importanti risultati economici porta ricchezza nel nostro territorio. Credo che una interpolazione fra le aziende già ci sia, spaziando per l’intera vallata senza confini. Ritengo che questi confini, data proprio la morfologia, debbano sempre venire meno per ragionare sempre di più nella logica di una realtà unica dell’Alta Valle del Tevere”.

Redazione
© Riproduzione riservata
17/11/2023 12:08:32


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